La Sicilia fu il primo territorio conquistato dalla Repubblica Romana fuori dalla penisola italica.
Il 10 marzo 241 a.c., con la vittoria di Torquato Attico e Catulo sulle truppe cartaginesi di Annone nella famosa battaglia navale delle isole Egadi che sancisce la fine della I° guerra punica, ebbe inizio la dominazione romana in Sicilia.
Nel trascorrere dei vari avvicendamenti, la Sicilia divenne la I provincia territoriale di Roma e, successivamente, una delle più prospere e tranquille. La dominazione romana si concluse nel 440, con la spedizione del vandalo Genserico, che conquistò l’isola.
In tarda età romana, agli inizi del IV secolo, il territorio siciliano ebbe una graduale e radicale trasformazione, dall’implemento del sistema viario, al moltiplicarsi di insediamenti commerciali, villaggi agricoli e ville padronali a controllo di vasti latifondi e delle ingenti risorse di un’economia agro/pastorale che da sempre ha costituito la vera ricchezza di questi territori. Con la rinnovata importanza delle province del nord Africa la Sicilia assunse un ruolo centrale sulle rotte commerciali fra i due continenti.
In questo contesto i ceti più abbienti degli ambienti romani in Sicilia, cominciarono ad abbandonare la vita urbana ritirandosi nei propri possedimenti di campagna occupandosi personalmente delle proprie terre, coltivate da coloni. Considerevoli somme di denaro furono spese per ingrandire, abbellire e rendere più comode le residenze suburbane, ovvero le ville.