Museo Comunale di Contessa Entellina
Ubicazione, città, via
Via I Maggio – 90030 Contessa Entellina (PA)
Fruibilità, biglietto, orari
Biglietto euro 2,00. Da lun a sab 9,00 – 13,00. Domenica chiuso
Categoria museale
Museo archeologico
Logica espositivo-museale, storia del museo
E’ stato inaugurato nel 1995 e intitolato a Giuseppe Nenci, il quale dal 1984 aveva guidato sistematicamente le campagne di scavo nel sito della città elima.
Il museo è concepito con un sistema di moduli didattici autonomi e allo stesso tempo interdipendenti, legati da un filo conduttore comune: lo scavo archeologico inteso non come “asportazione” ma come mezzo di conoscenza storica, che in ogni momento collega l’immagine del reperto allo scavo stesso.
Contesto ambientale
Il museo è ospitato in un edificio moderno in centro cittadino
Descrizione del museo
Il percorso immette subito il visitatore nella struttura urbana dell’antica Entella, di cui illustra le fortificazioni con le due porte di accesso alla città e alla necropoli sud.
Il settore centrale del museo è dedicato alla ricostruzione storico-archeologica attraverso la cultura materiale. Si parte dalla preistoria con le asce neolitiche e le selci lavorate, per passare al tardo bronzo con ceramiche in stile Thapsos e Milazzese e naturalmente alla notevole produzione ceramica cosiddetta elima, sia impressa che dipinta a motivi geometrici. Seguono numerosi reperti ceramici di importazione attica del VI e V secolo a.C. a figure rosse e nere. In tale settore si evidenzia un’anfora a motivi geometrici incisi ed impressi a decorazione antropomorfa e zoomorfa del VII secolo a.C. proveniente dalla necropoli sud.
Grande rilievo è dato al granaio ellenistico la cui esposizione è strutturata in due settori: nel primo sono contenuti i reperti più significativi delle varie fasi di utilizzo; nel secondo sono esposti i contenitori di derrate e le anfore.
Particolarmente suggestiva è la ricomposizione di uno squarcio della necropoli ellenistica, ricostruito nel contesto di scavo utilizzando riproduzioni di calchi in vetroresina degli inumati e le coperture sepolcrali originali coi corredi funerari.
Un intero settore è dedicato al periodo medievale con l’esposizione di reperti rinvenuti in prevalenza nell’unico castello scavato interamente. Particolarmente interessanti le ciotole “cobalto e manganese” databili al XII e XIII secolo, oltre alla ceramica invetriata caratteristica del periodo arabo-normanno.
Speciale attenzione è data all’aspetto della ricostruzione linguistica. Delle numerose lingue parlate ad Entella nel corso dei secoli, l’elimo, il greco dorico di Sicilia, il latino, il greco bizantino e l’arabo troviamo al museo segni significativi incisi sui ceppi, sulle ceramiche, sulle monete e su vari materiali.
Delle famose tavole di bronzo con i decreti di Entella poi sono esposte due copie (gli originali sono custoditi nel Museo Archeologico Regionale di Palermo) e le gigantografie di tutti i decreti conosciuti, con le rispettive traduzioni.