Antiquarium di Himera – Termini Imerese

 

 

Ubicazione, città, via

Contrada Buonfornello – 90018 Termini Imerese (PA)

 

 

Fruibilità, biglietto, orari

Biglietti interi euro 4,00, ridotti euro 2,00

Aperto dal martedì alla domenica dalle 9,00 alle 18,00

 

Categoria museale

Museo archeologico

 

Logica espositivo-museale, storia del museo

L’edificio moderno è un parallelepipedo compatto ed elegante, ben organizzato nel percorso espositivo, che ha adottato criteri museografici moderni. Realizzato su progetto di Franco Minissi, l’Antiquarium fu inaugurato nel 1984. Rimasto chiuso alcuni anni per lavori di ristrutturazione, è stato definitivamente riaperto al pubblico nel 2001.

Lo spazio espositivo avvolgente e invitante articolato su più livelli collegati da rampe si sviluppa lungo un itinerario di visita che ripercorre le principali fasi storiche e culturali della colonia greca e del territorio.

 

Contesto ambientale

L’Antiquarium si trova sulle pendici della collina dell’acropoli, a dominio della città bassa e del Tempio della Vittoria, in vista della foce dell’Himera e del mare.

 

Descrizione del museo

La collezione, arricchita dagli imponenti scavi degli ultimi decenni, attesta in modo abbastanza esauriente i molteplici aspetti della vita della colonia di Himera nel breve arco della sua esistenza tra il 648 e il 409 a.C., dalla ricca e celebre produzione ceramica, propria e importata, alle tipologie funerarie (parecchie le sepolture messe in luce ultimamente relative soprattutto alla battaglia del 480 a.C.), dalla monetazione alle pratiche della vita quotidiana degli abitanti.

 

 

Nella saletta d’ingresso pannelli didattici trattano della storia e della topografia del sito, mentre uno spazio espositivo è dedicato ad una gronda a testa leonina dal Tempio della Vittoria ed al medagliere. Nel livello superiore dell’antiquarium sono esposti elementi architettonici ed offerte votive dal temenos di Athena, nella città alta, tra cui una pregevole statuetta bronzea di Athena Promacos degli inizi del VI sec. a.C. Il livello centrale è dedicato agli oggetti di cultura materiale provenienti dagli scavi realizzati nei vari settori dell’abitato, come frammenti di luoterion, arule, statuette votive fittili. Il livello inferiore accoglie una selezione di vasi e corredi dalle necropoli con ceramiche corinzie a figure nere e rosse. Interessantissima la sezione dedicata ad importanti siti indigeni del territorio quali Terravecchia di Cuti, (da cui provengono un frammento di figura femminile panneggiata del V sec. e una statuetta fittile di peplophoros della seconda metà del V sec.), Monte Riparato, Mura Pregne, Cefalù ed una esposizione di reperti subacquei. Ma il capolavoro assoluto, che già da solo vale una visita, è la Phiale aurea mesomphalos da Caltavuturo, un pregevolissimo manufatto dell’oreficeria siciliota del IV secolo. Un piatto per le libagioni e le offerte votive che reca impressioni a sbalzo e incisioni a bulino raffiguranti corone concentriche di pigne, faggine, e api e fiori di loto all’esterno. La visita si conclude con un mosaico policromo, di tradizione africana, rinvenuto nella villa romana di Settefrati, situata su un costone a strapiombo sul mare, ad Ovest di Cefalù.