Cozzo Spolentino

 

 

Storia, descrizione, emergenze, reperti rilevanti

 

Sullo spartiacque tra il San Leonardo e il Belice, tra Corleone e Prizzi, si staglia a 1000 metri di altezza il rilievo appuntito ed aspro di Cozzo Spolentino. L’abitato indigeno, sicano o forse elimo, si adagiava sul suo ripido fianco meridionale. Gli scavi degli anni ’90 non hanno saputo rinvenire un ipotetico insediamento arcaico, mentre è accertata una frequentazione in età ellenistica tra IV e II sec a.C. cioè. In un’area immediatamente adiacente all’abitato, in uno scarico di materiale votivo – segno questo della presenza di un santuario non ancora individuato – sono state trovate terracotte votive di divinità femminili, vasellame italioto e sicelioto, tra cui lekanai, pissidi, monili in bronzo e vetro, tutte testimonianze delle influenze culturali greca ma anche dell’eparchia punica

 

Protome femminile

Nell’area sono state messe in luce principalmente due zone: in una si è evidenziato un vano destinato alla conservazione di derrate alimentari; nell’altra un ambiente a destinazione domestica, distrutto repentinamente da un incendio. In quest’ultimo edificio interessanti resti di ceramica acroma e a vernice nera indigena. E’ ipotizzabile che le tracce di incendio della metà del II sec. si possano collegare agli avvenimenti della Prima Guerra Punica. Il sito, benchè appaia oggi assai isolato, doveva avere in età antica un ruolo ben più rilevante, trovandosi a dominio della strada consolare che portava da Agrigento a Palermo, ricordata nell’Itinerarium Antonini.

 

Resti di un abitato alto-medievale da indagare più compiutamente sono stati rinvenuti ai piedi dell’erta sud-ovest

 

Bibliografia
Spatafora, Ricerche e prospezioni nel territorio di Corleone: insediamenti preistorici e centri indigeni, in Seconde Giornate di Studi sull’Area Elima, 1994, Atti, III, Pisa-Gibellina 1997
Spatafora, Cozzo Spolentino, in Archeologia e Territorio. Notiziario (Beni Culturali – Palermo), Palermo 1997
Spatafora, in Sicani, Elimi e Greci. Storie di contatti e terre di frontiera, Palermo 2002