Gesualdo Bufalino

 

(Comiso,15 Novembre 1920-Comiso, 14 Giugno 1996)

 

Nato a Comiso, in provincia di Ragusa, fin da piccolo Gesualdo è affascinato dai libri della piccola biblioteca del padre, un fabbro con la passione della lettura.

 

A Ragusa frequenta il Liceo Classico, e in quegli anni, vince un premio di prosa latina bandito dall’Istituto Nazionale di Studi Romani.

 

Dopo il diploma si iscrive alla facoltà di Lettere di Catania, ma nel ’42 è costretto ad interrompere gli studi per la chiamata alle armi.All’indomani dell’8 Settembre sfugge miracolosamente alla cattura da parte dei tedeschi e si rifugia presso alcuni amici in Emilia.

 

Nel Gennaio del 1944 si ammala di tisi e viene ricoverato in ospedale a Scandiano; qui un medico di grande cultura, gli mette a disposizione una imponente biblioteca; due anni dopo viene trasferito nel sanatorio della Conca d’Oro, vicino Palermo, e durante la degenza, mettendo a frutto le esperienze che sta vivendo, scrive il romanzo “Diceria dell’untore”.

 

Guarito, nel 1947 si laurea nella facoltà di Lettere di Palermo e ritorna a Comiso da cui si allontanerà solo per insegnare prima a Modica e, poi, a Vittoria.

 

Continuerà a scrivere segretamente fino al 1978 quando Leonardo Sciascia, avendo letto una introduzione di Bufalino ad un libro di fotografie su Comiso, si interessa a lui e lo convince a presentare “Diceria dell’untore” che viene pubblicata da Sellerio e vince, nel 1981, il premio Campiello. Inizia ,da allora, un quindicennio di intensa attività produttiva con vari editori.

 

Nel 1982, dopo un lungo fidanzamento, sposa Giovanna Leggio; nel 1988 vince il premio Strega con il romanzo “Le menzogne della notte” pubblicato da Bompiani; nel 1996, alla età di 76 anni, muore in un incidente d’auto.

 

I suoi libri sono stati tradotti nelle più svariate lingue.