Egli immise la grammatica fiamminga nella sintassi italiana, e dette all’umanità della sua terra, della sua isola, un’espressione assoluta ed eterna. (G. Vigni, 1953)
Nell’arte del Quattrocento europeo l’esperienza pittorica di Antonello da Messina costituisce un unicum fondamentale, un ideale “ponte” tra l’ambiente siciliano e le novità che si andavano elaborando nella Penisola ed in altri contesti europei, quali le Fiandre o la Provenza.
Le notizie sulla sua vita e sulle opere sono frammentarie, non sempre supportate da documenti ma spesso solo da tradizione: giovanissimo, da Messina, dove era nato nel 1430 circa (e dove tornerà, per morirvi nel 1479), si sposta a Napoli, già ricco crocevia culturale, al lavoro nella bottega di Colantonio. I suoi ripetuti viaggi, a Roma, in Toscana, nelle Marche, a Venezia, la sua favoleggiata ma non documentata esperienza nel Nord Europa gli consentono di elaborare un particolare linguaggio pittorico, straordinaria sintesi tra la solida concezione spaziale del Rinascimento italiano (fondamentale in lui la conoscenza dell’esempio di Piero della Francesca) ed il realismo analitico della pittura ad olio dei fiamminghi, arricchito da una penetrante resa quasi psicologica dei personaggi. Il moltiplicarsi delle sue possibili esperienze – da Napoli alla Spagna, dalla Provenza alle Fiandre, da Urbino a Venezia – fanno di Antonello un protagonista dal respiro internazionale; come rilevato dal grande storico dell’arte Roberto Longhi, “la sua posizione in Sicilia è quella di un Masaccio a Firenze”.
Della produzione dell’Artista, documentata o attribuita, di difficile datazione, i dipinti giunti fino a noi sono sparsi nei principali musei di tutta Europa; in Sicilia ne rimangono conservati solamente alcuni, spesso smembrati, sfregiati dalle ingiurie del tempo, dagli eventi ma anche da restauri pesanti o dannosi. Nonostante tutto, però, sono opere che mantengono intatto il loro fascino e la loro altissima qualità, dandoci la possibilità di apprezzare la complessa e ricca personalità di Antonello.