Sorge nel comune di Rometta, provincia di Messina, sopra uno sperone roccioso della zona orientale dal quale domina l’abitato di San Cono in un contesto urbano dalla fisionomia tipicamente medioevale. Realizzata tra il VI ed il IX secolo d.C., è conosciuta anche come “Chiesa di Santa Maria dei Cerei di Rometta o anticamente detta “Batavecchia”, Badia vecchia, della “Candelora”. Soprattutto per la sua autenticità, rappresenta uno straordinario esempio di architettura bizantina nel territorio siciliano.
Nel suo interno, a causa di un’epidemia scoppiata tra il 1400 e il 1600, le pareti furono ricoperte da uno strato di calce viva, ma rimangono frammenti quali una madonna con il bambino e delle lettere in greco.
Architettura e simbologia
La pianta è quadrata, a disposizione centrale con croce greca inscritta, alla quale si aggregano quattro ambienti interni angolari, sormontata da un tamburo a base ottagonale che culmina esternamente in una cupola a gradoni.
In considerazione dei ritrovamenti e degli studi fatti nella Chiesa di San Salvatore a Rometta, varie sono le ipotesi sulle origini e sulla funzione, anche per le innumerevoli stratificazioni e i vari interventi operati da Francesco Valenti tra il 1913 e il 1927.
Per le sue caratteristiche formali e costruttive, la presenza delle volte a botte e a crociera nelle quattro campate e degli archi a testa di chiodo che introducono alle stesse campate, la Chiesa di San Salvatore va collocata nell’ambito dell’architettura tardo romana o bizantina, con l’originaria funzione di battistero o sepolcro. Che non fosse in origine una chiesa è testimoniato dal suo orientamento a ovest, che contrasta inevitabilmente con la nota cultura liturgica bizantina che tende a volgere la preghiera ad est. Ulteriori testimonianze sono: la presenza sul versante orientale di 3 ingressi e i resti di un narcete, oltre che l’individuazione di un canale rettangolare interno che contribuisce a rafforzare l’ipotesi di un utilizzo a Battistero. Il canale appare volontariamente posto al centro della struttura, con evidenti funzioni idriche che potrebbero riportare all’antico rito battesimale per immersione.
Dagli studi svolti sulle caratteristiche dimensionali, si è rilevata una forte connessione all’unità di misura detta “piede bizantino”, oscillante tra 0,308 e 0,315 metri, che si esprime maggiormente nella lunghezza dei prospetti che misurano “46 piedi bizantini, ovvero 14,49 metri; “46”, numero sacro che indica gli anni impiegati per costruire il tempio di Gerusalemme.
La Chiesa-Battistero di San Salvatore è permeata di una simbologia che riporta al primo cristianesimo. Dalla pianta quadrata che rappresenta l’umanità e la materia, si passa all’ottagono del tamburo, simbolo di perfezione poiché somma i 7 giorni della creazione all’ottavo della Resurrezione di Cristo, per finire al cerchio della cupola che simboleggia l’infinito, l’eternità.
In conclusione e per merito di ulteriori indagini datate 2010, che hanno portato alla luce i resti dell’esonartece, portico, in esatta corrispondenza con l’ingresso centrale e quello laterale destro, la realizzazione della Chiesa di San Salvatore a Rometta potrebbe collocarsi tra il V e VI secolo d.C. con funzione di battistero.
Indirizzo: Via Ardizzone, 21, 98043 Rometta ME
I misteri della chiesa di Santa Maria dei Cerei di Rometta