Colle Madore

 

 

Coordinate  37°44′50.81″N 13°37′15.37″E

 

Storia, descrizione, emergenze, reperti rilevanti

 

L’insediamento di un centro ancora non identificato sul Colle Madore nei pressi del comune di Lercara Friddi costituisce un importante elemento di riferimento per lo studio dei centri sicani dell’area della Sicilia centro-occidentale. Esso sorge tra le vallate del Platani e dell’Imera-Salso, a ridosso dell’area che nel VII a.C. secolo sarebbe stata quella di influenza imerese. Purtroppo, come evidenziato dai recenti scavi, la parte sommitale del colle è stata negli ultimi secoli irrimediabilmente trasformata e rovinata dalle attività estrattive delle miniere di zolfo e quindi la leggibilità del sito ne è risultata in buona misura compromessa. Una prima comunità si insediò sul colle attorno alla metà del II millennio a.C.: lo testimoniano frammenti ceramici riferibili alla cultura materiale di Rodì – Vallelunga/Thapsos (momento culturale considerato cruciale per la formazione dell’etnos sicano). Il ritrovamento di alcune matrici in pietra del IX secolo per la fusione dei metalli, oltre che a raccontarci la continuità abitativa del sito nell’età del bronzo, rivela anche l’esistenza di un importante centro metallurgico. Gli scavi ancora limitati hanno anche messo in luce nel pendio sud l’impianto di alcune semplici capanne circolari indigene di questa fase. Il centro certamente anch’esso visse nel VII e poi nel VI secolo a.C. una stimolante stagione di relazioni con la vicina colonia di Himera, come si evince dalla presenza di ceramiche imeresi via via sempre più cospicua nel corso del VI secolo. Ma non è da trascurare per qualità però nemmeno la ceramica indigena e la produzione metallurgica dell’epoca a noi pervenuta, come le lamine antropomorfe e i cinturoni bronzei.

 

Panoramica del sito visto dall’alto

Per quanto riguarda le relazioni con Himera inizialmente vi fu un fruttuoso e reciproco lo scambio di merci: vasi e cultura dalla colonia greca, prodotti agricoli e zolfo da Madore. Nel VI secolo l’influenza imerese divenne invasione culturale preponderante, lo dicono le sempre più numerose ceramiche, ma anche le tecniche costruttive e l’adozione del culto di Eracle.

Di rilievo a questo proposito il sacello della seconda metà del VI secolo dove è stato possibile trovare reperti indigeni e greci in un segmento temporale che fluttua dal XI al VI a.C., a riprova anche della forte commistione culturale tra elementi sicani e greci. Qui fu trovata l’emblematica edicola a rilievo con una figura maschile in piedi, identificata col dio Ercole alla fonte, vivida testimonianza soprattutto del rapporto sempre più stretto con Himera che quel dio e quel mito coltivava devotamente.

 

Non solo greci però, ma anche relazioni e sincretismo col mondo fenicio-punico, come possiamo comprendere dall’eccezionale ritrovamento di un’anfora greco-occidentale con l’iscrizione “Servo della leonessa” in caratteri fenici, unica iscrizione in quella lingua ritrovata nell’isola. Un altro edificio sacro è sul vertice del monte, anch’esso forse della metà del VI secolo, più legato a tipologie indigene. Nei pressi della strada lastricata che saliva sul colle vi sono alcuni ambienti con piccoli fornetti, probabile sede di un’officina metallurgica di non frequentissimo rinvenimento nei centri sicani. La sua vicinanza all’area sacra ha fatto sospettare un controllo da parte dei ceti dominanti su culti religiosi e produzione metallurgica ed una qualche relazione tra essi.

 

Il centro, come molti altri di questo ambito, fu distrutto tra il VI e il V secolo a.C. come testimoniano le tracce di un forte incendio nel sacello ed in altri ambienti scavati e temporaneamente rioccupati fino all’abbandono definitivo della fine del V secolo.

 

Bibliografia
Colle Madore. Un caso di ellenizzazione in terra sicana, a cura di S. Vassallo, Palermo 1999
Vassallo, I monti Sicani orientali in età arcaica, in Seconde Giornate Internazionali di studi sull’Area Elima, (1994), Atti, III Pisa-Gibellina 1997
Vassallo, abitati indigeni ellenizzati dellla Sicilia centro-occidentale dalla vitalità tardo-arcaica alla crisi del V sec. a.C., in Terze Giornate Internazionali di studi sull’Area Elima (1997) Atti, III Pisa-Gibellina 2000
Vassallo, in Sicani, Elimi e Greci. Storie di contatti e terre di frontiera, Palermo 2002